NOTE SUL PRIMO INCONTRO

 

Educhiamo all’affettività degli Adolescenti/1

 

I GENITORI IN RELAZIONE AL CARATTERE DEI FIGLI

Il primo incontro del percorso proposto dall’Ufficio Famiglia, col Servizio di Pastorale Giovanile,l’ Ass.Noè,l’ AGeSC, l’Associazione Italiana Genitori.

La relazione del dott. OSVALDO POLI

 

Dalle risate che risuonavano lunedì sera in San Faustino, non sembrava certo di trovarsi ad un seriosissimo incontro dedicato all’Educazione affettiva degli Adolescenti con uno psicoterapeuta, ma ad una serata del Teatro lì vicino!! La Chiesa di San Faustino(dove per esigenze numeriche l’incontro era stato spostato) era gremita all’inverosimile per ascoltare il dott. Osvaldo Poli(psicologo, psicoterapeuta, consulente per genitori e per la famiglia)che, in modo sorridente ma estremamente efficace, ha dato il via affrontando il tema de

I GENITORI IN RELAZIONE AL CARATTERE DEI FIGLI”.

 

La riflessione  è iniziata chiedendosi quale sia la responsabilità educativa dei genitori: è sempre colpa loro, quando c’è qualcosa che non va nel figlio? E’ colpa delle madri? E’ frutto di una “carenza affettiva” pregressa o del fatto che non si sentono abbastanza amati? La risposta è senz’altro NO! Questo senso di colpa (delle madri in particolare) nasce da un determinismo ingiusto, secondo cui il figlio è come una pagina bianca su cui i genitori scrivono in base alla loro bravura. Bisogna uscire da questa visione sbagliata, che è un vero e proprio virus!!!! Ci vuole un modo diverso di vivere e guardare le cose.

 

Occorre  amare “la verità” del figlio stesso, capire dove finisce la mia responsabilità e inizia la sua, aiutare il figlio ad accettare il “dolore” che lo riguarda: questo è il bene del figlio!

Noi non siamo onnipotenti Occorre la fatica di onorare la VERITA’ e la GIUSTIZIA nei rapporti col figlio.

Se nell’infanzia la declinazione psicologico/educativa (soprattutto materna) era la protezione, quando si entra nell’adolescenza il segno (paterno) è il coraggio, non avere cioè paura della verità e della giustizia.

Non è vero che i buoni rapporti col figlio stanno nella calorosità degli affetti, nella “affettuosità” (le coccole), ma stanno nella giustizia e nella verità: nella capacità cioè di imparare la reciprocità e la sincerità nell’amore.

E’ importante vedere i figli per quello che sono, con realismo, con la virtù della prudenza, con amore della verità! I figli nascono con un “temperamento”, che è come “la stoffa” che pre-esiste nel figlio, davanti al quale noi non possiamo fare  gran che. Potremo correggere dei comportamenti, ma davanti a queste tendenze “pre installate” nel figlio il nostro compito sarà solo di essere genitori equilibrati per magnificare o ridurre queste tendenze preesistenti, al fine di farli essere persone migliori. I figli nascono “ difettati”, a volte addirittura deludono, perché hanno difetti (non “problemi” o “particolarità”): noi abbiamo il compito di rispecchiargli la loro verità, insegnare loro le fatiche dell’amore, insegnargli ad onorare  la verità e la giustizia ! E’ più importante del rimediare il 5 in inglese!!!!

Occorre quindi come genitori uscire dal “disagismo”, cioè da quella visione distorta che attribuisce ogni problema dei figli alla mancanza di affetto(creando sensi di colpa), per rendersi consapevoli del proprio limite educativo: dobbiamo fare quello che ci è possibile, e questo riuscirà a condizione che i figlio collabori!

A volte dovremo restare sulla croce dell’impotenza, dell’amarezza, della delusione: Qualcun Altro è stato sulla croce e ci aiuterà …
Accettare serenamente la croce: questa serenità si può avere anche nella sofferenza, perché nasce dal senso del proprio dovere compiuto fino in fondo.

 Nostro compito è mettere il figlio di fronte alla sua verità: col dialogo con lui che come un “selfie” inizialmente gli scopre le sue carte (“Non te ne frega niente, vero?”), poi distingue i diversi punti di vista(“Ionon sono d’accordo con te”)ed infine lo responsabilizza (“Figlio, prendi fuori qualcosa di tuo: meritatelo!”)

Non dobbiamo avere paura di fare questo: il nostro dolore di genitori per un rifiuto è un frammento del dolore che Dio ha continuamente per noi!

 S.L.

 

 

 

Il prossimo appuntamento è sempre in San Faustino LUNEDI  18 gennaio h 20, 45 col dott. EZIO ACETI,(psicologo dell’età evolutiva),  intitolato “Datemi le cose vere!”