MARIA, PIETRO E BRUNELLA CI SPIEGANO COSA È PER LORO “CREDO LA VITA ETERNA”

Articolo pubblicato su Nostro Tempo nel maggio 2004

Maria ha “perso” suo marito Giuseppe 10 mesi fa’. Frequenta “Credo La Vita Eterna” dal novembre 2003. Intervista

“Questa esperienza non la conoscevo. Poi mi è arrivata una lettera, scritta dall’Ufficio Famiglia e sono state una garanzia anche le firme. Mi sono sentita veramente di andare. Il Signore forse mi dava un’opportunità di ritrovare anche un po’ di serenità, un po’ di forza, per affrontare questo avvenimento in un modo più consono alla fede che dico di professare; per togliere questa angoscia, questo peso che mi accompagna molto spesso, soprattutto quando sono in casa. E infatti son andata e ho avuto una risposta, subito… Mi sono sentita sempre il desiderio dell’incontro successivo e di darne notizia a chi è in una situazione simile alla mia. Infatti, alcune amiche che ho chiamato sono venute, è servito anche a loro e vogliono tornare.”

“Ma questi incontri, queste Messe tra persone che hanno vissuto tutte un lutto, non rinnovano ancora di più il dolore?”  “No, invece è un aiuto perché ti senti vicino altri che possono capire quello che provi; inoltre spesso vedi qualcuno che è più sereno di te e questo ti incoraggia. La riflessione biblica la trovo molto chiara, profonda e anche nuova, con tanti simbolismi, veramente bellissima. È un richiamo ancora più diretto alla tua sofferenza ed è un momento ricco, intenso, di ricarica, per veder le cose nella loro vera luce che è quella della resurrezione di tuo marito. Durante l’Eucaristia mi sento unita al mio sposo, sento la sua presenza spirituale ed aumenta la speranza di ritrovarlo. Lo sposo è carne della tua carne, è un tutt’uno con te. Questa separazione è molto dura ma l’Eucaristia mi fa credere e desiderare che sia solo temporanea, perché Dio non separa quello che ha unito: questa è la mia speranza, è la mia certezza.”

 

Pietro e Brunella sono i genitori di Alessandro che nell’ottobre 2002, a 17 anni, è tornato alla Casa del Padre. Partecipano a “Credo la Vita Eterna” dal dicembre 2002.

Quando nostro figlio Alessandro è partito per il Cielo, dopo aver tanto sofferto a causa della malattia che lo aveva colpito tre anni e mezzo prima, subito, addolorati e anche sbigottiti, ci siamo domandati: “Ma allora… aver pregato tanto, non è servito a niente?  E tutte le preghiere di tutti i nostri amici, non sono state ascoltate?”

Tuttavia, il nostro dolore non si è mai trasformato in disperazione: abbiamo sempre creduto che il Signore ci volesse dire qualcosa di più. Infatti, siamo profondamente convinti che Gesù, il Migliore Amico del nostro Alle, abbia utilizzato proprio le persone più “giuste” per noi, per la nostra salvezza. Un po’ come quando Pietro grida “Gesù, salvami!” e ha paura di annegare, così gli amici M. P. e G., A. e F. ci hanno teso le mani per portarci in salvo, donandoci la loro amicizia e la condivisione del nostro dolore. Inoltre, grazie a loro, abbiamo conosciuto il Centro Famiglia di Nazareth e in particolare il cammino di “Credo la Vita Eterna”, sostegno indispensabile per chi soffre per la “perdita” di un proprio caro. Ci siamo resi conto subito che solo nel Signore, attraverso la Chiesa e le persone amiche che sanno accogliere e ascoltare chi soffre un dolore così tremendo e sconfinato, ci potevamo sentire veramente compresi e sostenuti.

Inoltre, l’ascolto della Parola del Signore spezzata dal un sacerdote con molto tatto e profonda compassione della nostra sofferenza, ci aiuta a sentirci sostenuti in questa grande prova e ci consente di vedere con occhi diversi, con sensibilità diversa quella profonda unità di vita che fa luce sull’infinito amore di Dio.

Ora siamo certi che  il cammino di “Credo la Vita Eterna” sia ogni giorno di più il nostro Pane Quotidiano; abbiamo la certezza che la S. Messa sia la preghiera più bella e consolante per chi, come noi, ha un Tesoro in Cielo, perché consente di sentirsi profondamente in comunione con il proprio caro. La S. Messa è la preghiera di Gesù: in questo periodo di tempo abbiamo sperimentato in che modo Gesù prega e soffre con noi, condivide il nostro dolore e ci aiuta a comprenderlo e ad accettarlo.

“Credo la Vita Eterna” è un nome bellissimo che ci ha attratti immediatamente; ogni volta che torniamo al C. Famiglia di Nazareth per partecipare alla S. Messa, abbiamo la certezza che Gesù ci stia chiamando in quel preciso memento, ci stia tendendo la mano, perché sa bene quanto ne abbiamo bisogno. Per questo diciamo che è il nostro pane quotidiano…. é quel cibo di cui abbiamo sempre fame.  Pietro e Brunella

 

IL GRUPPO “GENITORI IN CAMMINO” A FERRARA: UN’ ESPERIENZA DI FEDE PER GENITORI CHE HANNO “PERSO” DEI FIGLI

Come sempre, nella Chiesa, lo Spirito Santo continua a seminare forme nuove di sequela, nuove strade per incontrare Cristo, che partono dalle diverse situazioni e periodi della vita degli uomini e delle donne. La morte dei propri cari è una tremenda esperienza che getta nella disperazione molti, non importa se credenti o non credenti; chi ha il dono di vivere un cammino di fede lo ridiscute completamente alle radici, lo scrolla con le domande più difficili rivolte direttamente al Signore… Lo Spirito però non abbandona, suscita incontri con portatori di speranza, di quella speranza/certezza che è la resurrezione, la vita eterna.

Così è successo a Ferrara quando Ugo e Avis persero il loro unico figlio Stefano nel 1993. Non frequentavano assiduamente la Chiesa ma la vicinanza di un amico sacerdote che settimanalmente leggeva con loro ed altri il Vangelo di Giovanni li fece “innamorare” di Gesù. Decisero di rivolgersi, insieme ad una decina di altri genitori con il cuore ancora sanguinante, al Vescovo: trovarono sostegno, furono loro aperte le porte del Seminario per svolgere incontri fra genitori che avevano perso figli; il rettore del Seminario don Mario Dalla Costa da allora, era il 1995, li accompagna in questa importante esperienza di fede.

Al gruppo fu dato il nome “Genitori in cammino” ed oggi agli incontri mensili del sabato, molto profondi ed accessibili grazie alla sensibilità acuta e attenta di don Mario, partecipano anche un centinaio di persone; segue l’Eucaristia. Al gruppo sono offerti anche incontri biblici quindicinali guidati da don Michele Zecchin (direttore spirituale del Seminario che anche a Modena abbiamo avuto il dono di conoscere ed apprezzare)

In maggio viene poi celebrata una solenne Eucaristia col Vescovo, in cattedrale, a cui partecipano migliaia di persone. E mensilmente, nelle varie parrocchie della Diocesi di Ferrara, vengono celebrate Messe per “i ragazzi che ci hanno preceduto”. Non si tratta di una associazione ma di una semplice esperienza di fede nella comunione della Chiesa locale. Attualmente esistono gruppi di “Genitori in cammino” anche a Bologna, Verona e Ostuni.

La Chiesa con amore e semplicità offre quindi cammini di speranza che non solo consolano ma, come abbiamo potuto verificare conoscendo l’esperienza di “Genitori in cammino”, rafforzano vita e fede con la serenità e la pace che solo provengono da Gesù e dalla certezza della vita eterna, fatta carne in questi fratelli.

Giovanni Rompianesi