ARTICOLO PUBBLICATO SU NOSTRO TEMPO DEL 4 NOV. 2012

ARCIDIOCESI DI MODENA-NONANTOLA
UFFICIO FAMIGLIA
 
CREDO LA VITA ETERNA


 

 

RIPORTIAMO L’ARTICOLO PUBBLICATO SU NOSTRO TEMPO del  4 NOV. 2012

 

”  Durante l’incontro di ‘Credo la Vita Eterna’di martedì 16 ottobre, Monsignor Lanfranchi ha approfondito, in questo anno dedicato alla fede, il tema ‘Credo la risurrezione della carne’.

Riferiamo alcune idee tra le tante ricevute.’L’uomo si dice nel corpo ‘ ha detto il nostro arcivescovo ‘ nel corpo esprimiamo dolore, gioia, il nostro essere persone, anche se attraverso di esso non riusciamo sempre a manifestare completamente tutto quello che siamo e che sentiamo nel cuore. Se il corpo è malato, tutta la persona ne soffre, viceversa se siamo sani la totalità di noi stessi ne trae giovamento. Siamo insomma un’unità di anima e corpo. Con la morte questa unità viene dolorosamente scissa.’
Il vescovo Antonio ci ha ricordato che la salma dei defunti viene incensata: il corpo ha una sua dignità ‘ Gesù Cristo aveva un corpo – e una sua sacralità, perché è Tempio dello Spirito Santo; senza arrivare ad idolatrarlo,come spesso accade in questi tempi, gli si deve rispetto ed attenzione. ‘Se è vero che la cura del corpo aiuta mente, volontà e sentimenti, coltivare lo spirito ha una ricaduta positiva sul corpo’ ha affermato il nostro pastore, ribadendo che l’uomo è coesione di fisicità e spiritualità. Anche per questo la nostra fede attesta che ogni corpo è stato pensato per un’anima precisa e non per tante, differenti, in cui trasmigrare. La Chiesa Cattolica non condivide quindi la reincarnazione.
Il vescovo Antonio ha a questo punto proclamato che la persona umana non viene salvata solo nell’anima: Paolo ci dice che Gesù è risuscitato ‘ con il corpo – come primizia, primo (e non unico) di molti fratelli. E’ come il capostipite, il Padre l’ha mandato per tutti gli uomini. C’è un pezzo della nostra umanità che è già collocato nei Cieli. Risorgerà anche il nostro corpo!’Si semina corpo corruttibile, si raccoglie corpo incorruttibile’ afferma S. Paolo. Non sappiamo come sarà questo corpo glorioso, ma Gesù aveva i segni dei chiodi, quindi si trattava proprio del suo corpo. Tutto quello che Gesù ha vissuto nel corpo e con il corpo, lo ha ritrovato e così sarà per noi.
Di questa risurrezione non sono destinatari solo gli uomini, ma tutta la creazione che, come viene detto nella lettera ai Romani ‘geme nelle doglie del parto’.
Ecco quindi l’amore, il rispetto per il creato, il quale ha una sua dignità. Dove, quando questa risurrezione avverrà? Il mistero s’infittisce.
Riguardo la sepoltura dei defunti, non si possono ignorare i problemi di spazio e mons. Lanfranchi ha precisato che la Chiesa non si oppone alla cremazione, bensì alla dispersione delle ceneri perché dà molta importanza al culto e alla venerazione dei defunti e ritiene importante e necessario un luogo dove mantenere viva la loro memoria. Inoltre vede in questa pratica il rischio di cadere nel panteismo, nel culto e ritorno alla natura.
Nel successivo dialogo con i partecipanti, il vescovo Antonio ha risposto ad alcuni dubbi, aggiungendo altri spunti di riflessione.
La morte di un caro è un po’ come un pezzo della tua carne che ti è stata strappata, ma è anche un pezzo della tua carne che vive presso l’Eternità.
Maria di Magdala subito non riconosce Gesù risorto e questo può capitare quando si è troppo attaccati ad una propria idea, ad un proprio sentire: pare che Maria vada alla tomba per ritrovare dei ricordi, ma sembra destinata a perdere anche quelli perché la tomba è vuota. Dio però,non vuole che viviamo di semplici ricordi, sarebbe un rimpicciolire, un restringere la relazione con i nostri morti. Perché i nostri cari defunti, non sono vivi solo nel ricordo, sono viventi!
M. Pia e Giovanni Rompianesi
 

 

 

 

 

 

Giovanni e M. Pia Rompianesi

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