Testimonianza di una risurrezione da morte

 

Due sono le persone care che mi sono venute a mancare di recente, mio padre, circa 10 anni fa’ e dopo 2 anni mia figlia.

Devo ammettere che con mio padre il dolore è stato grande, ma essendo anziano, la sopportazione è riuscita pian piano a darmi un po’ di pace.

Quando è toccato a Isabella capivo che la pace non ci sarebbe mai stata.

Con mio papà allora capivo che per lui si era chiuso un ciclo di vita naturale e sarebbe tornato ad essere polvere, ma per la mia giovane figlia, questo non mi bastava.

Io cristiano domenicale non ero mai entrato nel significato vero della morte (rinascita nella Luce).

La mia personale indole mi fa star bene se la persona a cui voglio bene, viva o morta che sia, sta bene dov’è.

Ma come facevo a saperlo, se non chiedendolo direttamente in un momento di abbattimento (era morta da pochi giorni) al ns Padre celeste?

La risposta è stata immediata e inequivocabile, dandomi un segno che io ho ritenuto fondamentale per creare in me una fondazione robusta su cui far crescere qualcosa di nuovo che non conoscevo: “l’amore di Dio per noi”.

Ho capito che umanamente la polvere era vera, ma c’era molto di più su cui lavorare e ora era il mio turno, il buon Dio misericordioso aveva già fatto per me molto.

Io, mi duole ammetterlo, ho pochissima memoria visiva, per cui ho cominciato molto presto a dimenticare i visi ……, insomma tutto ciò che + fotografico, ma per mia enorme fortuna l’amore e i sentimenti che nutrivo sono rimasti presenti e invariati. Solo ora capisco che sarebbe stato molto peggio se fosse stato il contrario.

L’incontro con un anziano sacerdote missionario (don Gianni) mi ha aperto la vista su uno stile di vita nuovo (ricordo l’invisibile che in un attimo appare chiaro e presente come diceva don Michele qualche giorno fa’), tramite il quale la vita prende un senso diverso, l’importanza di darsi gratuitamente agli altri, senza esigere niente in cambio da noi addolorati, una gioia che pensavo persa.

Ho cominciato a chiedermi se lo Spirito Santo consolatore con i Suoi doni poteva aiutarmi e pregandoLo giornalmente come non avevo mai fatto prima, mi ha dato un po’ di sapienza per arricchire la mia ben povera Fede.

Mi ha dato forza per sopportare sofferenza e difficoltà e mi ha dato gioia interiore.

Mi ha dato il senso della pietà che mi fa essere più solidale con i bisognosi.

Adesso capisco che la perdita di mia figlia sarebbe stata una tragedia molto più grande se io non fossi stato capace di intuire in essa un disegno divino, se io non fossi stato capace di far fruttare quel talento che mi è stato dato con la sua salita al Cielo.

Tutto sarebbe stato vano se io non avessi donato la mia sofferenza a Dio, che in cambio mi ha messo sulla buona strada.

Ora ho la certezza che la speranza nella vita eterna rimane tale se non faccio un cammino di Fede, ora ho la certezza della vita eterna se sarò un buon cristiano. Frutto dell’amore cristiano che ho cominciato ad assaporare, è nato in me forse la cosa più difficile per l’uomo moderno, il perdono.

Devo ringraziare mia moglie che all’inizio di questo cammino mi ha aperto una strada che io non conoscevo e ora spero di poterle essere io di aiuto.

Mi auguro che queste poche righe messe giù alla buona, ma sgorgate dal cuore, possano essere d’aiuto a chi tra noi soffre e non si da pace.

Per questo prego. Ascoltami o Signore.

L.

 Incontro di martedì 19/05/2015