QUANDO TORNEREMO ALLA CASA DEL PADRE, RIUSCIREMO A RICONOSCERE I NOSTRI CARI E AD ESSERE RICONOSCIUTI?

 

“QUANDO TORNEREMO ALLA CASA DEL PADRE, RIUSCIREMO A RICONOSCERE I NOSTRI CARI E AD ESSERE RICONOSCIUTI?”

 

Articolo pubblicato su Nostro Tempo il 13 gennaio 2019

 

 

Il 25 settembre scorso sono ripresi gli appuntamenti di «Credo la Vita Eterna», percorso che l’Ufficio Famiglia offre a chi vive un lutto.

Nell’incontro don Carlo Bertacchini ha approfondito un brano della I° Lettera ai Corinti al cui centro è la Risurrezione di Gesù e nostra: «… Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita».

A questa riflessione è seguita la consueta condivisione di ciò che la Parola suggeriva ai partecipanti. Alcuni interventi hanno sottolineato il fatto che il Risorto apparì sotto altri aspetti

-alla Maddalena che pensa sia il giardiniere. Soltanto quando Gesù pronuncia il suo nome, lei Lo riconosce.

-Ai discepoli di Emmaus, che pensano sia un viandante. Lo riconoscono solo allo spezzare del pane durante la cena.

Da qui la domanda: «MA QUANDO TORNEREMO ALLA CASA DEL PADRE, RIUSCIREMO A RICONOSCERE I NOSTRI CARI E A ESSERE RICONOSCIUTI?». Mi è venuto allora in mente un episodio che ho vissuto recentemente.

Ero a una visita guidata e tra le varie persone presenti una donna ha attirato a più riprese la mia attenzione, ma non sapevo chi fosse. Quando alla fine si è incamminata per andare via, ha fatto un movimento particolare che ha risvegliato qualcosa in me: era Anna Maria B., la mia compagna delle scuole medie. Non ci vedevamo da decenni, eravamo molto cambiate, ma quella mossa la caratterizzava, la rendeva unica ed irripetibile. Io l’ho chiamata: «Anna ?!». A quel punto anche lei mi ha riconosciuta: «Irma!». L’incontro è stato stupendo.

Così ho pensato: «Se qui sulla terra accade questo con persone che hanno fatto solo un breve tratto di strada con noi e che non abbiamo poi più rivisto per tantissimo tempo, cosa avverrà quando ritroveremo nella Patria Celeste qualcuno che è una parte di noi, un figlio, un coniuge, un genitore, anche se – e qui entriamo nel Mistero – saremo forse trasformati?

IMPOSSIBILE NON RICONOSCERLI! IMPOSSIBILE NON ESSERE RICONOSCIUTI!».

 

 

Irma Barani Ruggerini