LA SPERANZA NON DELUDE Testimonianza 2023

LA SPERANZA NON DELUDE

Durante la malattia di nostro figlio Alessandro, la speranza che potesse guarire era in me talmente alta che chi mi incontrava rimaneva stupito (ricordo gli occhi di chi mi stava parlando sull’ascensore che saliva al settimo piano dell’ospedale, oncologia).

Poi la fiducia nel Signore è salita alle stelle la notte nella quale per ben sei volte, alla mia urgente chiamata, il medico Palazzi riuscì a strapparlo alla morte.

Ma il giorno in cui morì – ricordo che sui monitor comparve una linea piatta ed un fischio costante – io e Brunella ci guardammo e chiedemmo al Signore di fare come con Lazzaro, come con la figlia di Giairo.

Chiedemmo di riaverlo … ma non fu come noi intendevamo.

Per tanti mesi non sono più riuscito a dire, nel Padre Nostro, “Sia fatta la tua volontà“.

Sapevo che non era colpa del Signore la morte di mio figlio, ma non accettavo che la Sua volontà non coincidesse con la mia.

Abbiamo però ricevuto doni immensi che ci hanno permesso di sentire, capire e credere che per Alessandro non solo la vita non era finita, ma che per lui era iniziata la vera vita e, senza nulla togliere al nostro dolore per la mancanza fisica, per noi Alessandro è presente certamente non meno dei suoi fratelli che sono con noi.

Tra questi doni ci fu certamente l’omelia di don Vittorio Pastorelli durante il funerale che definì Alessandro, seppure così giovane (non aveva ancora compiuto17 anni) maturo nella fede.

Un altro dono fu il meditare su come Alessandro aveva affrontato gli anni della malattia e di come sentisse Gesù suo amico nel senso più profondo del termine.

Lui infatti non si sentiva mai solo perché sentiva Gesù presente con lui.

Poi ci sono state tante “coccole” che io e Brunella abbiamo ricevuto, cose che ci hanno aiutato a sentire Alessandro vivo ed operante nella nostra vita.

Il Signore con infinita dolcezza e varietà, ha permesso che tante nostre preghiere, specialmente quelle per chi aveva bisogno, fossero esaudite e spesso attraverso quel humour che contraddistingueva Alessandro.

Tra queste cito una delle ultime “coccole”: il ramo uscito e le rose sbocciate sulla sua tomba per il compleanno di Marco suo fratello ed il mio 25 e 29 giugno 2022.

Il 23 Brunella come sempre era andata sulla tomba ad innaffiare i fiori e non c’era nulla di nuovo.

Il 25 era spuntato un ramo verde del diametro di un mezzo dito dalla base della pianta di rose, cresciuto di 30 centimetri ed erano non solo comparse ma addirittura sbocciate ROSE.

Subito Brunella aveva pensato che fosse passato qualcuno ed avesse infilato nella terra un mazzo di rose, ma poi mi ha chiamato ed insieme abbiamo constatato che era un virgulto della stessa pianta!

  1. B.

Caro Lilolino, ti scrivo perché mi è più naturale così, è come abbracciarti ancora, non ho mai dubitato di dove ti trovi, di come stai, forse perché non ne ho avuto il tempo, dovevo consolare i tuoi fratelli, dovevo rassicurarli e, così, consolavo anche me stessa, anche se, lo sai bene, urlavo di dolore mentre affondavo la faccia nelle tue magliette che avevano ancora il tuo odore, nonostante la lavatrice.

E avrei voluto con tutta me stessa che tu fossi lì dentro; e dopo, quando non ne potevo più di piangere, mi ricordavo della tua serenità, di come sentivi che Gesù, il tuo grande amico, fosse lì vicino a te; quella volta che ti ho detto:Ma tesoro sei lì da solo, vuoi uscire con noi?e tu: Non sono da solo, se mi volto un po’, lo vedo perché è lì!-Ma chi?- Gesù!

Per questo ho sempre creduto fermamente nella tua felicità in Paradiso, non ho mai pensato:mah! chissà dove sei …; ancora adesso ho la certezza consolante della tua sicurezza tra le braccia del migliore Amico che ci sia; momenti di buio, di paura e di senso di colpa, perché spesso ho paura, tanta paura per i tuoi fratelli, per i quali sono spesso in pena, e momenti di serenità quando riesco ad affidarli a Gesù.

La cosa che mi consola è che sei in Paradiso e che da lì preghi per noi e con noi.

Ti ricordi il mio sogno della casetta? La casetta bianca con il tetto rosso come quelle che disegnano i bambini?Aprivo la porta, ti chiamavo, c’era buio, ma tu mi vedevi e mi sentivi, mi volavi tra le braccia e poi dicevi che stavi scomodo, che ti faceva male a una spalla e sgusciavi fuori, fuori dalle mie braccia e dalla casetta; ecco, io credo che ora tu sia libero e felice; ci sei sempre vicino, sempre attento e sempre pronto a fare da postino del Cielo, il nostro anello di congiunzione con il Cielo.

Nello stesso tempo c’è dolore e gioia, mancanza e serenità. E in tutti questi anni Gesù, il tuo migliore Amico, non ha mai smesso di consolarmi, secondo le necessità, nei modi più fantasiosi e affettuosi, così vi sento sempre vicini tutti e due, come diceva Luca da piccolo, Gesù e Alle, la più bella combriccola di due amici!E ora nel mio step mattutino, al suon di musica, ballo con voi, amori miei!

 

  1. C.

 

Incontro di Lunedì 23/01/2023 (Città dei Ragazzi)