NOTE SUL QUARTO INCONTRO

Educhiamo all’affettività degli Adolescenti/4
 
“COME CAMBIA LA SESSUALITA’ NEI GIOVANI- Educare i figli o i genitori?
 
Introduce il dr. Marco Scarmagnani
(Consulente Familiare sistemicoformatore esperto in psicologia dell’educazione)
Nella serata precedente il dott. Scarmagnani ci aveva già anticipato che ci avrebbe parlato di…sesso! E lunedì sera ha mantenuto la sua promessa, cominciando subito a definire il significato della parola:sesso deriva da “secare”, cioè tagliare, dividere. Sesso è ciò che delimita e distingue il maschile dal femminile. Nella Bibbia, fin dal libro della Genesi (cioè da subito, anche per chi non ne leggesse più oltre…)è detto che Dio ci ha creato uomini e donne, e ha fatto in modo che nascessimo in una relazione.
Ma come si forma un uomo? Già dall’ovulo femminile e dal seme maschile, tutta la strutturazione delle due personalità seguirà differenti linee di sviluppo. Questo è concretamente visibile dallo studio delle neuroscienze e più semplicemente nei diversi modi di pensare e comportarsi che gli uomini e le donne attuano. Per usare un’immagine, gli uomini sono come un capannone con un corridoio centrale completamente vuoto e due scaffali laterali, da cui ordinatamente estraggono, risolvono e ripongono i problemi uno alla volta come pallets.
Il cervello femminile è differente: è un continuo flusso di pensieri dentro alla testa, contemporanei e sovrapposti, che non ha bisogno di avere scaffali, ma solo che tali pensieri vengano condivisi! Questa spiegazione(senz’altro estremizzata) ci dà l’assetto che permette di affrontare tante tematiche, fra cui anche quella sessuale.
Se ci chiediamo adesso come cambia la sessualità nei giovani, la risposta è che non è cambiata nella sostanza! Anche per noi che siamo nati per la maggior parte a cavallo del’68, il processo di cambiamento è già iniziato da prima, almeno come svincolo della sessualità da norme di un certo tipo.
Inoltre i problemi che la riguardano (immoralità, adulterio…)erano già ben presenti anche in passato: basti pensare a San Paolo, che faceva i conti con questi scatenamenti della sessualità,oppure a Lucio Apuleio che ne inneggiava l’esercizio libero.
Ogni sistema sociale e religioso ha cercato di arginare la sessualità entro limiti di etica, fino a darle un significato di partecipazione al progetto creativo di Dio, per un suo esercizio ordinato. A ciò può alludere l’episodio narrato nel vangelo di Marco (cap. 5,1-20)(era il vangelo del giorno,ndr) dell’incontro con l’indemoniato di Gerasa che viveva in un cimitero: di fronte a lui cosa fa l’Uomo-Dio? Gli chiede: “Qual è il tuo nome?” Occorre cioè definire, chiamare per nome ciò che genera vita da ciò che genera morte!
In questa linea il relatore ha affrontato su due temi molto attuali nel dibattito contemporaneo,il primo dei quali è stato la castità pre-matrimoniale.
Oggi il significato etico dei rapporti pre-matrimoniali è totalmente mutato, fino a farli diventare “normali”. Il sentire comune è “Che male c’è?”, oppure “Ègiusto che si provi prima….semmai non andasse bene si può cambiare…”. Non sono più collegati al “per sempre” con una sola persona a cui do tutto me stesso, cioè al Matrimonio.Ma ciò che è giusto e ciò che è sbagliato non deve dipendere dalla mia esperienza! Inoltre oggi assistiamo ad una sessualizzazione diffusa: questa è la novità di oggi, che è proposta ovunque.
“Io invece vi vengo a parlare di Castità, che vuol dire non essere dominati dalla sessualità.Castità pre-matrimoniale, che non può esistere se non c’è quella matrimoniale, che vuol dire armonia ed allineamento tra il nostro corpo ed i nostri valori anche fra coniugi! Nel rispetto dell’altro, delle sue fatiche, delle malattie, dell’età…”.
Ricordiamoci inoltre che un’esperienza sessuale (soprattutto la prima) ha su di noi un impatto molto forte, che rimane come uno “stampo” su quelle successive. Per questo ci chiediamo: le esperienze pre-matrimoniali hanno fatto il mio bene o il mio male? E questa è una motivazione non moralistica!
Occorre riscoprire la castità! Come fanno alcuni gruppi giovanili americani: perché non è affatto scientificamente provato che l’astinenza “prima” provochi problemi “poi”.
Il secondo tema affrontato è stato l’omosessualità la quale, eticamente parlando, non è un peccato: secondo il Catechismo della Chiesa Cattolica lo sono invece gli atti non conformi alla castità, a vivere la quale siamo tutti chiamati! Soprattutto nella fase adolescenziale, nella quale un giovane passa fasi e periodi di crescita in cui “sente” diverse percezioni destinate poi a cambiare, dal punto di vista educativo è importante affrontare con loro ciò che sentono, aiutandoli a integrare nella loro personalità in divenire le varie pulsioni, scoraggiandolidall’avere atti sessuali che non sono ancora in grado di gestire.
Anche qui ci viene in aiuto una pagina di Marco: al cap.1,25 Gesù dice allo spirito immondo “Taci! : ed è quello che dobbiamo dire e fare noi quando ci sono idee che ci risucchiano verso la mentalità corrente, verso l’accomodarci al pensiero comune.
Queste sono categorie da riscoprire nel maschile: c’è stato un abbassamento della funzione dell’uomo/padre di dare il confine tra ciò che sta dentro e ciò che sta fuori, tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.I maschi hanno perso questa funzione di risposta all’emancipazione femminista, di riscoperta del ruolo di padre: si è addirittura persa quella dialettica che c’era un tempo tra il padre/adulto che richiama ai princìpi ed i figli/giovani che li contestano!
 
Possiamo concludere che la sessualità è fatta sì di aspetti biologici (il corpo, gli aspetti ormonali…) e di aspetti culturali (esperienze, traumi subiti…), ma rimane sempre la parte della scelta! Non siamo macchinette programmatea rispondere ad uno stimolo sempre con una certa risposta: siamo esseri dotati di libertà, anche e soprattutto in questo campo.
 Simona Leonelli
 
 
 
Il prossimo appuntamento è sempre in San Faustino LUNEDI 8 febbraio h 20:45 con la dott.ssa Costanza Miriano, giornalista e scrittrice, sul tema “Riscoprire la tenerezza”.