V. Gruppi Familiari di Giovani coppie: un’urgenza


V. GRUPPI FAMILIARI DI GIOVANI COPPIE : UN’ URGENZA.


Una domanda :


1. Quanto abbiamo detto vale anche per un gruppo di giovani coppie?


La definizione data dal Direttorio si specifica per le giovani coppie che ” trovandosi in un contesto di nuovi valori e di nuove responsabilità, sono più esposte, specialmente nei primi anni di matrimonio, ad eventuali difficoltà, come quelle create dall’adattamento alla vita comune e dalla nascita dei figli (FC 69)



  • E’ salita l’età media dei giovani che si sposano: essi hanno alle spalle anni di vita da singoli nelle loro case e diverse esperienze, vissute in un clima tendente al soggettivismo e ad una notevole libertà personale. Sono comunque soggetti a difficoltà notevoli per acquisire la maturità personale idonea alla vita di coppia e una buona capacità di comunicazione.

  • Rilevanti restano i problemi circa il lavoro, trovarlo e connettere i suoi tempi con quelli della nuova famiglia, e la casa.

  • Nella comunità cristiana non sempre è stata offerta un’adeguata preparazione vocazionale al sacramento del matrimonio, davvero uno scarso numero intraprende i pochi itinerari proposti, la maggioranza si accontenta dei corsi. Anche i più vicini ( animatori, membri di gruppi e associazioni) abbisognano di un’educazione alla coniugalità e alle dinamiche proprie dei sacramento del matrimonio e della famiglia.

  • Un’adeguata attenzione pedagogica deve essere tenuta in grande evidenza, considerando alcune fasi tipiche: la maturazione della dinamica della coppia nella fase precedente alla nascita del figlio; la nascita del figlio con il riordino della vita a due e l’assunzione dei caratteri dell’ essere genitori. In questa fase non vanno dimenticate le difficoltà e la sofferenza per un’eventuale sterilità.’ 1 gruppi familiari di giovani coppie possono nascere in tanti modi: come continuazione degli itinerari per fidanzati. Come proposta fatta a tutti a seguito del corso per fidanzati . Sarebbe bene, al riguardo, che ogni corso o itinerario offrisse in un gruppo familiare di giovani coppie una possibilità di continuazione. Possono partire anche da membri di un “vecchio” gruppo giovanile, al quale si uniscono altre coppie, o a seguito della catechesi al Battesimo o ai sacramenti dell’iniziazione cristiana.

  • Abbisognano di particolare cura: qualche coppia più matura e che abbia la stima dei giovani sposi, può essere di grande aiuto qualora si metta al servizio della nascita e della prima conduzione di questi gruppi. Così pure è preziosa l’opera di sacerdoti e religiosi.

  • Nella presentazione dei temi si dovrà privilegiare una tonalità pedagogica alla vita di coppia e alle sue dinamiche psicologiche e spirituali, quali la maturazione della relazione, della comunicazione, il superamento dei conflitti, il dialogo di coppia … la crescita della spiritualità coniugale, gli argomenti inerenti la procreazione generosamente responsabile… Ogni tema, anche quelli che riteniamo generici rispetto alla loro condizione, saranno – come dei resto avviene in ogni gruppo familiare – proposti in modo tale che coinvolgano la condizione di giovani sposi.

  • Particolarmente delicata è I’ assunzione della coscienza di un ministero coniugale e il suo esplicarsi in un servizio alla comunità cristiana: dovrà essere rispettoso della maturazione della coppia, che abbisogna di tempi lunghi e pazienti, ma nello stesso tempo invitare, in forme adeguate, a un servizio rinnovato, vissuto nella nuova realtà della coppia e possibilmente insieme. Si deve evitare l’impegno eccessivo, come il non far nulla, ma soprattutto la continuazione di in servizio, come se non ci fosse stato ” di mezzo” il matrirnonìo.

2 . Per la crescita di gruppi familiari di giovani coppie.


Possiamo a questo punto rileggere per le coppie e le famiglie giovani i caratteri che avevamo evidenziato nella definizione dei gruppi familiari.




  • Una premessa: i gruppi familiari non sono esaustivi dell’azione della pastorale familiare nei confronti delle giovani coppie e degli sposi in genere. Essa comprende infatti numerosi altre possibilità di intervento: il più ampio impegno di accoglienza, accompagnamento e aiuto alle giovani coppie riconoscendoli come soggetti attivi della loro crescita. L’azione della comunità cristiana dev’essere finalizzata a raggiungere tutte o il maggior numero possibili di giovani coppie. Camminare insieme per “riconoscere nella fede e vivere nella concretezza di ogni giorno la loro vocazione e missione , superando anche le difficoltà che sono di intralcio e di ostacolo alla loro crescita” ( DPF 103) Molte risorse di persone e di iniziative possono essere validamente messe in gioco, a partire dal ministero degli sposi che può esprimersi in un contatto personale dovuto alla precedente preparazione al matrimonio, a ragioni di conoscenza e di contatto lavorativo. Occasioni nelle quali rendersi disponibili all’ascolto, al consiglio prudente, fornendo sempre la testimonianza autentica del loro vita matrimoniale e familiare. Muovendo da questo vivo incontro può esserci l’invito a partecipare al gruppo familiare, a patto che la proposta sia ben articolata con contenuti e metodologie adeguate. Gli sposi più maturi esprimono in questo modo la delicata premura dell’intera comunità cristiana che con un variegato quadro di iniziative si propone alle giovani coppie ( Dir 104) Il Direttorio di Pastorale Familiare le elenca con precisione: accoglienza alle famiglie giovani che entrano in parrocchia, l’annuale incontro per le giovani coppie, la programmazione catechistica e interventi a carattere culturale sulle problematiche delle giovani coppie, sussidi e dibattiti su temi educativi, la conoscenza dei metodi naturali di regolamentazione della fertilità, l’ attenzione alle giovani coppie in difficoltà. L’azione del Centro di Consulenza Familiare può qui prospettarsi preziosa, qualora possa intervenire in modo appropriato. Al riguardo il delicato e amicale dialogo con coniugi più maturi con una giovane coppia in difficoltà, può sfociare nell’indicare il Centro di consulenza familiare, riconoscendo in esso una competenza specifica che a loro non appartiene. Particolare risalto deve avere la nascita dei primi figli: è occasione di dialogo, di aiuto oltre che promuovere la catechesi battesimale .


  • I Gruppi familiari di giovani coppie finalizzati ad essere luogo di crescita nella fede e nella spiritualità propria dello stato coniugale. Particolare risalto esse acquistano per le giovani coppie. Nella nuova vita matrimoniale la coppia, rispondendo alla vocazione matrimoniale, è chiamata ad edificarsi come soggetto in dialogo con il Signore, impiantare i tempi della preghiera e dialogo comune, promuovere un modo nuovo di pensare, progettare, organizzare la propria vita alla luce della Parola di Dio, scambiandosi il perdono per accedere insieme alla mensa eucaristica. Gli sposi avvertono in loro doni e missioni specifiche, riscontrandoli nella stessa vita quasi come una mistagogia del sacramento. E’ una ricchezza che fiorisce loro tra le mani se imparano a penetrare il mistero che li ha avvolti . La vicinanza di un gruppo familiare , di una coppia matura sono sostegni preziosi per decifrare segni e situazioni nuove ricollegandoli alla loro vocazione . Solo così la famiglia diventa quasi ” una chiesa domestica” che dalle radici sacramentali si edifica nelle vicende quotidiane.

  • I Gruppi famiglia sono ” momento di apertura alla vita parrocchiale e comunitaria” aiutando i giovani sposi che già erano presenti in parrocchia a collocarsi nella nuova condizione al suo interno e a chi è “nuovo”, perché proveniente da altra comunità o perché ” lontano”, ad introdurvisi. Il Gruppo familiare assolve così al compito di introdurre e mediare tra le coppie che vivono la novità della vita matrimoniale e la comunità più ampia.

  • ” Stimolo al servizio pastorale della chiesa e all’impegno nella società civile”. E’ molto delicato questo rapporto in quanto deve garantire la tranquilla crescita della vita matrimoniale, con la progressiva attività apostolica che, se assunta gradualmente e di comune accordo, aiuta la coppia stessa a formarsi. La comunità ecclesiale, con i pastori o con coppie più mature di sposi, deve mostrarsi discreta e coraggiosa “nel proporre anche alle coppie – famiglie giovani, forme di partecipazione alla vita della chiesa e della società, nella consapevolezza che anche qui si offre loro un importante servizio per la crescita e l’arricchimento della loro vita coniugale e familiare ” Il criterio che deve regolare l’invito e la risposta successiva rimane il vero bene della coppia e della famiglia stessa, a partire dalle dinamiche di crescita che segnano il periodo specifico della loro vita. La proposta dovrà favorire l’ assunzione insieme di un servizio pastorale e risulterà particolarmente significativo il servizio verso altre coppie di giovani sposi e i fidanzati. La loro stessa presenza può anche sollecitare la comunità cristiana e quella civile a interessarsi maggiormente alla condizione del fidanzamento e delle giovani coppie. Le difficoltà per il lavoro, la casa, la trasmissione della vita … rimandano ad una puntuale assunzione di responsabilità che può essere validamente richiesta anche da parte delle Associazioni familiari esprimendo nei confronti delle giovani coppie, la solidarietà tra famiglie loro peculiare.

  • I gruppi familiari di giovani coppie che nascono nelle parrocchie annoverano una ulteriore specificità . Dalla loro origine infatti raccolgono un insieme di ricchezze e caratterizzazioni che sono la storia, le fatiche e le realizzazioni di quella chiesa, assumendo in tal modo una tonalità particolare segnata più che dal carisma di un fondatore ( anche se non mancano personalità di spicco ) dall’esperienza di coppie, di pastori e da tanti altri che costituiscono il tessuto vitale di quella comunità. Questi gruppi prospettano inoltre, pur mantenendo fermi le finalità formative, una logica di servizio verso la parrocchia stessa. Sono aperti ad ogni coppia e fanno di questa disponibilità, quando essa si verifica nell’ intricato ordito delle relazioni umani parrocchiali, un loro punto di forza. I contenuti e le metodologie sono quelle della chiesa italiana e alle indicazioni e criteri offerti dalla diocesi stessa attraverso l’opera dell’Ufficio Famiglia. Risulta significativo, dalla lettura delle esperienze di gruppi familiari presenti in Italia, l’emergere di dati comuni: la coscienza della dimensione ecclesiale del gruppo, l’indole spirituale e formativa con riflessioni tematiche tendente a coinvolgere le coppie, l’esigenza di un metodo, il confronto con la parola di Dio, la centralità della coppia, l’assunzione di piccoli impegni e regole di vita, la verifica. Questi elementi costanti nascono dall’esperienza dei gruppi e hanno sovente trovato l’ elaborazione di qualche coppia o sacerdote. Non di rado si sono ispirati all’esempio di associazioni e movimenti che hanno così all’intera comunità ecclesiale un prezioso contributo. Necessitano comunque, per non cadere nell’improvvisazione, di una continua premura e verifica pastorale data anche attraverso degli orientamenti e un coordinamento diocesano.

1. Sollecitare itinerari di fede per gruppi familiari di giovani coppie.


b. Gli itinerari di fede per gruppi familiari di giovani coppie sposi


L’insieme di queste annotazioni assume caratteristiche particolari dalla realtà coniugale in genere e in quella delle giovani coppie in particolare


Ne scaturisce



  • Una proposta contenutistica teologica – biblica inerente la realtà del matrimonio e della coppia e comunque una lettura sempre in chiave coniugale e familiare delle tematiche di fede. Il Gruppo familiare non è semplicemente una Scuola di teologia, né un gruppo biblico, anche se si nutre di Sacra Scrittura e apprezza la riflessione teologica.

  • La maturazione di un’autentica spiritualità di coppia e di famiglia.

  • Il coinvolgimento degli sposi in un cammino di crescita personale e di coppia, maturando dinamiche di vita sempre più coerenti con il dono che hanno ricevuto. Il Gruppo familiare non fa accademia sopra i temi in questione, ma sostiene la crescita delle persone, in tappe graduali e riscontrabili. .

  • Un progressivo coinvolgimento in un’esperienza di chiesa a partire dalla parrocchia, con l’attenzione ad aprirsi alle varie realtà pastorali ( vicariati o decanati, unità Pastorali), alla diocesi intera, e all’orizzonte universale della chiesa..

  • La presenza attiva e da soggetti dei coniugi nel gruppo familiare, luogo, esso stesso, di espressione del ministero coniugale.

  • Il progredire verso esperienze di solidarietà e aiuto reciproco.

c. Gli itinerari di fede per gruppi di giovani sposi


Un’ulteriore peculiarità è data dall’essere il gruppo costituito da giovani coppie. Non può mancare, quindi, in un itinerario di fede la tensione per crescere verso una maggiore acquisizione dell’essere sposi e del formare una famiglia. L’attenzione pedagogica si esprimerà con interventi su tematiche teologiche – spirituali, scritturistiche e delle scienze umane.


Possiamo genericamente indicarle in:



  • formarsi come coppia;

  • farsi coppia nella fede – fedeltà

  • farsi coppia nella comunità cristiana

  • farsi coppia nella società.

Anche la metodologia – come ascolteremo nel proseguo del convegno – deve assumere caratteristiche proprie, mantenendosi fedele al carattere di adulti e di coppia dei membri, suscitando il rispetto delle persone, una buona comunicazione e partecipazione. Deve anche pervenire ad un sereno ed esigente coinvolgimento delle persone.


Quanto abbiamo detto non deve mettere in ombra altri tipi di gruppi familiari, come quelli composti da sposi maturi o anziani…


I gruppi familiari non sono eterni, nascono, crescono, scompaiono anche … sono uno strumento: il fine è prendere coscienza e vivere il sacramento del matrimonio e la famiglia… Hanno così un rilievo particolare anche i gruppi familiari di coppie mature o di coppie anziane.



Gruppi familiari di coppie mature possono essere un valido aiuto per rinnovare la coscienza del matrimonio in situazioni mutate, nell’accompagnare i figli nella scoperta della loro vocazione, per affrontare il nuovo volto della coppia e e della famiglia dopo I’ “uscita” dei figli…

I gruppi familiari di coppie anziane offrono un aiuto per mantenere vivo il valore dell’amore coniugale e offrire la testimonianza di una fedeltà lunga e ininterrotta, a leggere i dinamismi nuovi che nascono nella loro esperienza, a mettere al servizio di tutti un’esperienza preziosa.

Ma non sarebbe meglio che i gruppi familiari fossero misti, per uno scambio di esperienze tra le generazioni e perché non si può fare altro?


Anche qui non c’è una regola fissa. I criteri da tenere presente sono il rispetto della specificità dei destinatari, il mantenimento delle finalità del gruppo familiare e la concretezza della situazione pastorale.


VI. PUO’ ESSERE UTILE


1. Chi fa , cosa

2. elenco schede

3. verifica