NUOVO RITO DEL MATRIMONIO


Arcidiocesi di Modena-Nonantola


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NUOVO RITO DEL MATRIMONIO

In allegato “Alcune considerazioni liturgico-pastorali”





RITO DEL MATRIMONIO



MANIFESTAZIONE DEL CONSENSO


Prima forma


Lo sposo si rivolge alla sposa con queste parole:




Io N., accolgo te, N., come mia sposa.






Con la grazia di Cristo


Prometto di esserti fedele sempre,


nella gioia e nel dolore,


nella salute e nella malattia,


e di amarti e onorarti


tutti i giorni della mia vita.


La sposa si rivolge allo sposo con queste parole:






Io N., accolgo te, N., come mio sposo.


Con la grazia di Cristo


Prometto di esserti fedele sempre,


nella gioia e nel dolore,


nella salute e nella malattia,


e di amarti e onorarti


tutti i giorni della mia vita.


 


Seconda forma


Sposo:                  N., vuoi unire la tua vita alla mia,






nel Signore che ci ha creati e redenti?


Sposa:             Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.






N., vuoi unire la tua vita alla mia,


nel Signore che ci ha creati e redenti?


Sposo:            Sì, con la grazia di Dio, lo voglio.


Insieme:          Noi promettiamo di amarci fedelmente,






nella gioia e nel dolore,


nella salute e nella malattia,


e di amarti e onorarti


tutti i giorni della mia vita.





Consegna degli anelli


Lo sposo mettendo l’anello al dito anulare della sposa, dice:






N., ricevi questo anello,


segni del mio amore e della mia fedeltà.


Nel nome del Padre e del Figlio


e dello Spirito Santo.


La sposa mettendo l’anello al dito anulare dello sposo, dice:






N., ricevi questo anello,


segni del mio amore e della mia fedeltà.


Nel nome del Padre e del Figlio


e dello Spirito Santo.







Un “nuovo” Rito del matrimonio


per chi opera o frequenta i corsi e percorsi verso il


Sacramento del matrimonio



Domenica 28 novembre 2004 (prima Domenica di Avvento) è entrato in vigore il nuovo Rito del matrimonio.


Il “nuovo” rito è’ un’occasione importante per preparare bene il sacramento del matrimonio. Chi opera o frequenta i corsi e i percorsi per fidanzati ha così l’opportunità nuova di catechesi proprio nella presentazione del rito.



Com’è il “nuovo” rito.



Il testo si compone di quattro capitoli: il primo è il “Rito del matrimonio nella celebrazione eucaristica“, il secondo: “Rito della celebrazione del matrimonio nella liturgia della Parola“, il terzo : “Rito del matrimonio tra una parte cattolica e una parte catecumena o non cristiana“; il quarto comprende “Testi vari da utilizzare nel rito del matrimonio e nella messa degli sposi“.


Già dalla lettura dell’indice troviamo una novità: il rito è un “adattamento” alla situazione italiana, nella quale rintracciamo ancora, a fronte di una forte sacramentalizzazione, la presenza di un gruppo ridotto di battezzati che partecipano alla celebrazione eucaristica.



Due possibilità



Il nuovo rituale apre così due possibilità:




  • la prima di celebrare il matrimonio durante la celebrazione eucaristica,



  • la seconda nella liturgia della parola.



Ecco la prima necessaria avvertenza: nella celebrazione della Parola e non “senza la Messa“: Si vuole ed occorre avere alta considerazione per questa seconda modalità di celebrazione offerta a “coppie che, pur non avendo maturato un chiaro orientamento cristiano e non vivendo una piena appartenenza alla Chiesa, desiderano la celebrazione religiosa del sacramento del matrimonio essendo battezzati e non rifiutando esplicitamente la fede” (n. 7).


Questa celebrazione non è di serie “B”, ma si colloca in questa situazione particolare e annovera alcune parti proprie. Saranno i nubendi stessi, adeguatamente informati nella fase della preparazione al matrimonio, a maturare questa scelta, che verrà esplicitata nei colloqui con il parroco. Non deve esserci pertanto un carattere punitivo o di inferiorità, ma un’onesta accettazione di una situazione che si auspica sia una fase per un successivo cammino verso una fede più piena. Molto dipenderà dalla premurosa cura e dall’accompagnamento della comunità cristiana.



Le novità del rito



Quali dunque le novità del rito?.


La prima: la celebrazione si apre con la memoria del Battesimo: “Riconoscenti di essere divenuti figli nel Figlio, facciamo ora memoria del Battesimo, dal quale, come da seme fecondo, nasce prende vigore l’impegno di vivere fedeli nell’amore” .


Una seconda novità consiste nel rinnovato e arricchito lezionario. Il capitolo IV, infatti propone ben ottantadue testi biblici, che possono essere, secondo le note modalità e secondo alcuni schemi proposti, scelti per la liturgia della Parola.


Vengono inoltre offerte varie orazioni ‘ collette, formulari per la preghiera dei fedeli e proposte musicali per il Rito del matrimonio. Ulteriori novità sono rintracciabili nella liturgia del sacramento. E’ possibile (nella seconda forma rituale) che gli sposi stessi insieme dichiarino la loro intenzione circa la libertà, la fedeltà e l’accoglienza e l’educazione dei figli: “compiuto il cammino del fidanzamento, illuminati dallo Spirito Santo e accompagnati dalla comunità cristiana, siamo venuti in piena libertà nella casa del Padre’” Già queste parole iniziali mostrano un cammino compiuto e si concludono chiedendo la preghiera della comunità: “Chiediamo a voi, fratelli e sorelle, di pregare con noi e per noi nella perché la nostra famiglia diffonda nel mondo luce, pace e gioia“.



” Ci aiuti a fare il libretto?” Una domanda da prendere al volo, ricca di risorse.


Infatti scegliendo insieme le letture, le preghiere e le formule abbiamo l’opportunità di fare un percorso personalizzato di aiutare a capire insieme il valore dalla parola di Dio, cercando di mostrare come la parola di Dio alimenti e rappresenti la loro scelta. Aiutare a fare il libretto evita la “clonazione” di quello delle amiche e diventa un’occasione da prendere al volo per approfondire in modo personale quanto trattato negli incontri.



Le parole del consenso



Ha fatto notizia il cambiamento della formula del consenso. Nella prima forma è ” Io N. accolgo te N. come mia sposa. Con la grazia di Cristo prometto di esserti fedele sempre‘” Nella seconda forma si dice:” N., vuoi unire la tua vita alla mia, nel Signore che ci ha creati e redenti?”. Occorre collocare questi nuovi verbi nella giusta prospettiva teologica.


La prima formula indica che l’altro è accolto dalle mani di Dio, evidenziando il carattere vocazionale del matrimonio; mentre la seconda sottolinea il carattere creaturale e sacramentale del matrimonio, il “sacramento antico” che, già adombrato nella creazione, è stato dato in Cristo, nella pienezza dei tempi. Non si indebolisce la formula, al contrario la si rafforza con la ricchezza della teologia del matrimonio. In casi particolari il celebrante può rivolgersi ai nubendi nella forma interrogativa per richiedere il consenso: “N. vuoi accogliere N, come tua/o sposa/o nel Signore’?



Anelli e benedizione agli sposi



Segue la benedizione degli anelli e la possibilità di anticipare qui la benedizione nuziale (n. 79), dando maggiore unità al Rito. “Quando venne la pienezza dei tempi hai mandato il tuo Figlio nato da donna, a Nazareth, gustando le gioie e condividendo le fatiche di ogni famiglia umana, è cresciuto in sapienza e grazia. A Cana di Galilea, cambiando l’acqua in vino, è divenuto presenza di gioia nella vita degli sposi. Nella croce si è abbassato fin nell’estrema povertà dell’umana condizione e tu, o Padre, hai rivelato un amore sconosciuto ai nostri occhi, un amore disposto a donarsi senza chiedere nulla in cambio“. E’ una parte di una nuova benedizione che può essere qui collocata.



Preghiere dei fedeli e litanie dei santi



Seguono la preghiera dei fedeli e, ancora una novità, le litanie dei santi sposati. La Chiesa pellegrina sulla terra e quella che vive nella gloria di Dio, pregano insieme per la nuova famiglia. Si conclude con la preghiera del sacerdote che è un’invocazione dello Spirito Santo: “Effondi, Signore, su N. e N. lo Spirito del tuo amore, perché diventino un cuor solo e un’anima sola: nulla separi questi sposi che tu hai unito, e, ricolmati della tua benedizione, nulla li affligga.



La consegna della Bibbia.



La celebrazione del rito del matrimonio nella liturgia della Parola presenta alcune significative particolarità. Non troviamo le litanie dei santi, ma troviamo la possibilità della consegna della Bibbia perché accompagni gli sposi nel loro cammino verso la pienezza delle fede e per una vita matrimoniale vera. “Ricevete la Parola di Dio. Risuoni nella vostra casa, riscaldi il vostro cuore, sia luce ai vostri passi. La sua forza custodisca il vostro amore nella fedeltà e vi accompagni nel cammino verso il Signore



In conclusione



Il “nuovo” rito è un adattamento rituale che mostra con maggiore chiarezza la ricchezza del sacramento del matrimonio, la sua collocazione nella Chiesa, sia nella fase della preparazione, che qui è significativamente ricordata e che chiede di essere efficacemente rivisitata, sia nella celebrazione. Un nuovo rito che va accolto nello spirito profondo e che può costituire una rinnovata possibilità di catechesi del “vangelo del matrimonio”. Una celebrazione da “costruire” insieme: nubendi, sacerdote, comunità cristiana.






Si vedano in allegato (fermaglio a fondo pagina) alcune considerazioni liturgico pastorali






Per informazioni:


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