ESERCIZI SPIRITUALI 2016

“ASSAGGIO’ L’ACQUA DIVENTATA VINO”

Gli Esercizi Spirituali per Sposi col nostro Vescovo

 

Ormai è un appuntamento che tante famiglie modenesi aspettano con gioia per rigenerarsi: gli esercizi spirituali organizzate dall’Ufficio Famiglia alle Piane di Mocogno. Quest’anno, il 12 e il 13 marzo, abbiamo avuto un ospite speciale, il Vescovo Erio, che ha guidato,con la sua profondità teologica condita da intelligente ironia, circa 300 partecipanti, tra cui un ottantina di bambini festosi.

In una cornice innevata, l’icona biblica proposta è stata quella delle nozze di Cana, secondo una riflessione scandita in tre momenti nei quali siamo stati condotti per mano alla trasformazione. Sì, anche nelle nostre case, è necessario che il Signore trasformi l’acqua in vino, perché noi possiamo riaccendere l’aria di festa e passare dall’incomunicabilità alla parola, dal conflitto al perdono, dalla tristezza alla condivisione! Mentre i nostri bambini erano affidati alle mani premurose e disponibili degli educatori, ci siamo potuti  concedere una sosta per ridarci quell’ossigeno che, alle volte, rischiamo di mettere a repentaglio con i ritmi forsennati del nostro quotidiano. E l’annuncio è arrivato forte e chiaro: l’acqua del silenzio può diventare il vino della parola, l’acqua dell’offesa può mutarsi in vino del perdono, l’acqua del dolore può trasformarsi in vino della condivisione se la preghiera si fa laboratorio di ascolto profondo, di richiesta di grazia e misericordia, di intercessione nel Signore per le sofferenza dell’altro.

Gli spunti di riflessione sono stati tanti e ricchissimi e tutti molto aderenti all’esperienza coniugale nella sua concretezza fatta di alti e bassi. Tra gli altri, sul tema dell’ascolto, l’invito  a fare di esso, inteso come “silenzio positivo” intessuto di rispetto, meditazione della Parola, interesse per il racconto dell’altro, il luogo più fecondo per una relazione e una comunicazione feconda. Senz’altro utilissima, poi, per entrare nella logica del perdono “grazioso” e  uscire da logiche di legge del taglione o, nei casi migliori di metodi dello struzzo ( “ci metto una pietra sopra finché non scoppia di nuovo l’istinto di vendetta), l’esortazione a considerare il perdono come un dono da implorare, come un miracolo da ricevere per potere accordare nuovamente fiducia all’altro e riuscire a guardarlo con gli occhi del Padre, senza schiacciarlo sull’errore commesso. Quanti nodi da sciogliere, quanti perdoni da chiedere ed accordare per guarire le inevitabili ferite che ci si provoca quando ci si ama! E infine, come non ringraziare il nostro don Erio per averci messo in guardia contro le “pantofole”, vero nemico della condivisione, quindi tarlo per la vita di coppia, di famiglia, di comunità…Mettersi in pantofole, significa avvolgersi comodamente in se stessi, dando l’altro per scontato, senza riconoscere più la straordinarietà della sua presenza al nostro fianco. Significa non interessarsi più alla sua storia, alle sue ferite, non avere più a cuore le sue fatiche, non pronunciare più la parola “grazie”.

Evidentemente ogni coppia ha potuto cogliere frutti di trasformazione sulle tracce della Parola ascoltata e spezzata; oltre al lavoro personale e di coppia, siamo stati nutriti dal sacramento della riconciliazione e dall’Eucarestia e, anche gli educatori, hanno  partecipato ad un vivace momento formativo, guidato da don Erio. Insomma due giorni di pienezza, o meglio di boccate a pieni polmoni, per cui ringraziare il Signore che, attraverso la sua Chiesa, custodisce con  infinita tenerezza la famiglia, ferita, fragile e sempre desiderosa di assaporare il vino dell’amore, della Festa!!!