NOTE SUL TERZO INCONTRO

 Educhiamo all’affettività degli Adolescenti/3

“FUSI e CONFUSI
Dare ordine alle relazioni affettive”
 
Introduce il dr. Marco Scarmagnani
(Consulente Familiare sistemicoformatore esperto in psicologia dell’educazione)
 

Lunedì sera, nella Chiesa di San Faustino sempre affollatissima, l’argomento “Educare all’affettività” entra nel vivo e nello specifico del problema: le relazioni affettive degli adolescenti: ma, ecco la sorpresa, la riflessione del dott. Scarmagnani punta prima su di noi, su noi adulti, e sulle nostre risonanze nel momento in cui trattiamo di questo coi ragazzi!
 
AFFETTIVITA’ deriva da ad-facere,  significa cioè “fare qualcosa” con qualcuno a cui siamo legati. Non è passività, non è ricevere solo, “perdere la testa”, NON è quindi DIPENDENZA (anche se quest’ultima genera piacere: è bello essere dipendenti come nel ventre materno…), di cui anche l’innamoramento è parte.
Quando parliamo di mettere ordine nelle relazioni affettive, e ne parliamo da adulti, la prima urgenza è chiedersi: come sono le relazioni affettive nella nostra famiglia? In base a che criteri dal loro ordine?
E’ fondamentale infatti organizzarle in base a delle DIFFERENZE ( da”fero”, cioè porto), ossia portare nelle relazioni differenze(e non diversità): di GENERE (uomo/donna); di GENERAZIONE(genitori/figli); di STIRPE(le famiglie di origine).
Se questi principi di differenza si assottigliano, gli equilibri relazionali sono in pericolo: i figli si mettono in mezzo alla relazione di coppia, gli suoceri interferiscono pure loro….e tutto questo aumenta se aumenta la distanza relazionale tra la coppia, che è la BASE della famiglia.
Perché le differenze sono un dono? Perché RINNOVANO, MESCOLANO, PROVOCANO UN CAMBIAMENTO: e questo è bene in quanto arricchiscono la vita familiare!
Se consideriamo il ciclo vitale della famiglia, a partire da quando ci si sposa, a quanti cambiamenti assistiamo! In particolare, l’adolescenza rappresenta un momento particolare, perché è un momento in cui un genitore sperimenta la MORTE: “dove è finito mio figlio, quel bambino col suo pigiamino di paille….che mi dava sempre ragione? Non c’è più! E non l’avrò mai più!”. Il genitore si trova davanti ad una persona nuova, ma anche il figlio prova i medesimi sentimenti! “Dove è il mio rassicurante e protettivo genitore?”
A questo punto, davanti ad un figlio cresciuto ed ormai adolescente, dobbiamo guardare più alla nostra vita affettiva che alla sua, chiedendoci:come stiamo vivendo, noi genitori? Siamo tra quelli che dicono: “Ormai…non sentiamo più niente l’uno per l’altra” ? Ma è proprio adesso che noi adulti possiamo EDUCARCI IN RAPPORTO ALL’AMARE,  e questo gli adolescenti potranno vederlo!!!!
Amare non è essere innamorati! Non è “provare qualcosa”, o ”sentir battere il cuore”, o ancora “sentire le farfalle nello stomaco”: queste sono sensazioni iniziali che ci arrivano  in modo gratuito ad una certa età, ma che poi devono passare ad altre fasi.
Farà bene agli adolescenti vedere i genitori in una relazione dinamica, nel rispetto reciproco delle differenze, di pareri diversi che si scambiano e si ascoltano, con reciprocità, con la ricerca della rassicurazione del nostro coniuge!
Questo i figli hanno bisogno di vedere: noi abbiamo la grande responsabilità ed il compito importantissimo di dare loro dei confini di differenza nel rispetto , nella fiducia, nell’attivazione sempre positiva della nostra relazione di coppia.
 
Simona Leonelli
 
 
 
Il prossimo appuntamento è sempre in San Faustino LUNEDI  1 febbraio h 20, 45 , ancora col dr. Marco Scarmagnani, sul tema“Come cambia la sessualità nei giovani-Educare i figli o i genitori?”