II. Come si organizza un Gruppo Familiare


II. COME SI ORGANIZZA UN GRUPPO FAMILIARE


Un gruppo familiare per conseguire le sue finalità e per stare in piedi da solo deve darsi un minimo di struttura. Lo “spontaneismo” serve soltanto ad anticipare la morte del gruppo e a rafforzare l’idea che i gruppi sono inefficaci.


Un elenco dei fondamentali organizzativi del gruppo familiare comprende:



  • una coppia animatrice: in fraterno e costante confronto con il prete della parrocchia o dell’Unità Pastorale, ha il compito di aiutare il gruppo a realizzarsi e crescere. Un veloce ídentikit: non deve essere perfetta, ma cercare di vivere il proprio matrimonio, sotto la guida incessante dello Spirito Santo; avere senso ecclesiale ed essere in contatto con gli organismi diocesani e vicariali di pastorale familiare; abbia partecipato (o intenda farlo) a qualche corso formativo e conosca gli elementi essenziali del sacramento del matrimonio e della famiglia e le elementari regole della dinamica di gruppo; sappia rapportarsi in modo positivo e costruttivo con altri adulti; goda di motivata stima… 1 compiti : fare inizialmente la proposta del gruppo familiare, tenere contatti personali con i componenti del gruppo prestando attenzione alle situazioni delle persone e delle famiglie; aver cura che si prepari un itinerario annuale ; sostenere, secondo della metodologia assunta, lo svolgimento degli incontri. Particolarmente delicato sarà il suo compito all’inizio della vita del gruppo e in situazioni di difficoltà di qualche coppia. Può essere coadiuvata da un’altra coppia che l’asseconda in una parte dell’organizzazione. E’ bene favorire un ricambio nello svolgimento di questo compito, procedendo ad una sorta di turnazione, per non fare di una coppia un’ “istituzione” e creare dipendenza e immobilismo.

  • Il sacerdote



per questo punto occorre fare riferimento alla “struttura” come espressa da Sr Bruna.


numero delle coppie

come dare l’annunzio di un gruppo familiare in parrocchia:

l. dare un annuncio pubblico, alle Messe, attraverso una locandina, specificando i destinatari, le finalità e le modalità almeno di massima.

2. Promuovere un’intensa azione di contatto personale, favorendo il dialogo tra gli sposi e sollecitando l’azione della coppia animatrice.

3. Rinnovare l’invito, specificando, qualora l’incontro avvenga nelle case, date e luogo della riunione, perché appaia sempre la parrocchialità dell’iniziativa.